sabato 28 febbraio 2015

Masterchef: da Apicio a Carlo Cracco





Leggevo da qualche parte sulla rete che la semifinale di Masterchef 4, andato in onda il 26 febbraio su Sky e che ha svelato i nomi dei tre finalisti (Amelia, Nicolò e Stefano ormai conosciuti dai più, vista la notevole fama del programma) ha avuto ascolti da record: quasi 1 milione e 300 mila spettatori). Personalmente, non ho niente contro i programmi di cucina. Diciamo che è la cucina che si rivolta fisicamente contro di me,
quando provo ad accostarmici. Giuro che ho tentato di seguire le elaboratissime ricette preparate dai concorrenti, ma dopo pochi minuti mi deconcentro. Nemmeno le ricette da dieci minuti di Benedetta Parodi riescono a farmi concludere qualcosa di buono ai fornelli (l'altro giorno è defunto il microonde sotto un mare di fumo liberandosi dal giogo della sottoscritta per sempre), dunque Dio benedica la signora della gastronomia dove mi servo!
Ho anche seriamente pensato di iscrivermi ad un corso di cucina, poi ho desistito. E se incontrassi un insegnante come Carlo Cracco? Penso che avrei finito i miei giorni su questa terra, poiché, nonostante la sua incontestata bravura, non è il massimo della simpatia e della tolleranza. 
Qualche tempo fa, mi è capitato di vedere un'intervista di Fabio Fazio a Che tempo che fa su Rai Tre dove Cracco e la Parodi erano messi a confronto. Vi giuro che, se ci penso, tremo ancora oggi!
Se Cracco incontrasse una come me che utilizza prodotti surgelati e la maionese già pronta, mi sputerebbe in entrambi gli occhi! Ma io ora mi chiedo: Ma a sua moglie, prima di portarla all'altare, le ha chiesto se sapeva pulire un porcino? Cracco fa talmente paura che terrorizza anche l'emittente televisiva: il 27 febbraio, poco prima dell'annuncio da parte sua dei tre finalisti, Sky è morta per qualche minuto colpita dai suoi occhi satanici.
E dunque gli chef oggi "la fanno da padrona" e pensare che nei tempi antichi...anche!
Sì perché gente come Cracco o Barbieri o Bastianich sono da paragonarsi a personalità come Apicio (I secolo d. C.), autore del De re coquinaria (il più importante libro di cucina scritto in latino) e Dedalo, il cuoco del Satyricon di Petronio.

Agli applausi tenne dietro una portata non grandiosa certo come ce l'aspettavamo, ma il suo aspetto bizzarro attirò l'attenzione generale. 
Si trattava di un'alzata rotonda, che aveva disposti in giro i dodici segni, su ciascuno dei quali l'imbanditore aveva collocato quel cibo che meglio si adattava al soggetto: sull'Ariete ceci arietini, sul Toro un pezzo di manzo, sui Gemelli testicoli e rognoni, sul Cancro una corona, sul Leone un fico d'Africa, sulla Vergine una vulvetta, sulla Libra una bilancia, con una focaccia al cacio in un piatto e una al miele nell'altro, sullo Scorpione un pesciolino di mare, sul Sagittario un occhiofisso, sul Capricorno un'aragosta, sull'Acquario un'oca, sui Pesci un par di triglie.
Nel mezzo poi una zolla strappata con l'erba sosteneva un favo.
Petronio, Satyricon

Chissà che ne pensa Carlo Cracco di questo piatto? Non penso che glielo chiederò mai (ho troppa paura!). Non ci resta che guardare la prossima puntata di Masterchef 4 in onda il prossimo 5 marzo.





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