L’American
Film Institute ha inserito la Hepburn al terzo posto tra le più grandi star del
cinema. Indimenticabili il fascino e l’eleganza in Colazione di Tiffany con regia di Blake Edwards e la malinconica
bellezza della principessa Anna in Vacanze romane diretto da William Wiler che
le valse il premio Oscar nel 1954. In realtà, sono molteplici le sue
interpretazioni degne di nota, ma in questo post non ci dilungheremo su
quest’aspetto.
Nata
a Bruxelles nel 1929, studiò danza e visse sotto il regime nazista durante la
seconda guerra mondiale dove partecipava
a spettacoli organizzati in segreto per la raccolta fondi a favore del
movimento di opposizione al nazismo. Qualche anno dopo la liberazione dal
regime, si trasferì dapprima in Gran Bretagna e poi negli Stati Uniti dove in
breve tempo divenne una diva di fama internazionale nonché icona di stile per milioni
di donne che la venerano ancora oggi. Personalmente la ricordo anche per il
suo impegno umanitario come ambasciatrice dell’Unicef che le valse diversi riconoscimenti come la Medaglia Presidenziale per la Libertà conferitale dal presidente George H. W. Bush nel 1992.
Ciò che colpiva nella Hepburn,
oggi come allora, non era certo la sua bellezza perfetta, quanto la sua innata
eleganza unita ad una forte personalità. Rispetto ad altre attrici del suo
tempo decisamente più procaci come Elizabeth Taylor, Gina Lollobrigida o
Brigitte Bardot, lei riuscì a diventare un’icona di stile sfidando i canoni del tempo nonostante la sua
eccessiva magrezza, forse dovuta alle sofferenze fisiche e morali subite durante la guerra, (lei stessa
affermò di aver patito una fame nera e di essersi talvolta nutrita di bulbi di
tulipano).
Subito dopo Vacanze Romane (1953), le principali
testate di moda cominciarono a seguire il suo stile soprattutto grazie alle
splendide foto di scena di Augusto di Giovanni.
E’ con Colazione da Tiffany (1961) però che il suo ruolo di icona di stile
si consolida. Anche se non vinse l’Oscar come attrice protagonista (che
quell’anno andò a Grace Kelly), il film rimane forse il più memorabile tra
quelli interpretati. Indimenticabile anche la canzone Moon River premio Oscar a Mancini/Mercer. Tra l’altro una curiosità
sempre legata alla gioielleria Tiffany: il 2 ottobre 1960 aprì per la prima
volta nella sua storia la domenica mattina per permettere le riprese del film.
Molte sono le donne che hanno
imitato il suo stile nel corso degli anni. Il celebre tubino indossato in Colazione da Tiffany e disegnato da Givenchy (ora al Museo del costume di
Madrid) è diventato un must have immancabile
nel guardaroba di ogni donna come anche lo Speedy 25 Louis Vuitton, misura delle bag più famose al mondo in produzione
dal 1932 creata appositamente per lei.
Per quanto mi riguarda, trovo
lo Speedy Louis Vuitton una delle borse, non solo più belle ed eleganti mai create, ma
anche tra le più pratiche e comode. Segnalo in particolare la variante
con tracolla uscita solo da qualche anno sul mercato e che la rende ancora più
pratica (adoro avere le mani libere!).
Speedy 35 Bandouliere Louis Vuitton
Speedy 35 Bandouliere Louis Vuitton
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