domenica 22 marzo 2015

Film del giorno: "Blow Up" di Michelangelo Antonioni (1966)



Veruschka e David Hemmings in "Blow up" (1966)
L'idea di Blow-Up mi è venuta leggendo un breve racconto di Julio Cortázar. Non mi interessava tanto la vicenda, quanto il meccanismo delle fotografie. La scartai e ne scrissi una nuova, nella quale il meccanismo assumeva un peso e un significato diversi.
(Michelangelo Antonioni)

Questa è una di quelle sere in cui ho bisogno di un bel film d'autore "spaccacervello" con un buon whisky e ghiaccio tra le mani. Complice del nostro bagno intellettuale mio marito che si è procurato il film dopo le mie pressanti insistenze. Un parere? Bel film, merita di essere visto. Ma siamo completamente al di fuori dei canoni attuali e la narrazione è pressoché inesistente.
Blow-Up è un film del 1966 diretto da Michelangelo Antonioni e ispirato, come già accennato,  al racconto Le bave del diavolo di Cortázar. Questo film 
ha anche vinto la Palma d'Oro al Festival di Cannes nel 1967. Tra gli interpreti principali David Hemmings, Vanessa Redgrave, Jane Birkin e Veruschka

La storia è tutta imperniata su Thomas, affascinante fotografo di moda, ma anche artista attento al sociale della Swinging London anni Sessanta. Il ragazzo sta infatti realizzando un book fotografico avente come soggetti persone disagiate dei quartieri londinesi, quando s'imbatte in una strana situazione mentre cerca gli ultimi scatti per questo book. In un parco periferico vede due amanti e scatta loro delle foto cercando di non essere visto, ma la donna si accorge della sua presenza e lo insegue per farsi consegnare la pellicola incriminata. Thomas rifiuta, ma lei riesce a scoprire dove abita e si fa consegnare il rullino, ma Thomas ne ha un altro e sviluppa le fotografie che sembra rivelino un assassinio. Corre dal suo amico Ron per chiedergli di andare con lui al parco e scattare delle foto al cadavere per fare luce sulla verità. Ron rifiuta e lo convince ad unirsi al suo festino privato. La mattina dopo, si sveglia stordito e si reca al parco, ma il cadavere è sparito. Il finale è simbolico ed interessate, nonché pessimistico: la verità sfugge, l'arte deve arrendersi alla finzione. Infatti, nella scena finale un gruppo di mimi gioca una partita a tennis senza palline. Thomas sta al gioco, raccoglie la palla inesistente fatta cadere dai mimi e segue con gli occhi la partita che ricomincia, stavolta sentendo davvero i rumori delle racchette. Con l'immaginazione si possono vedere cose che non esistono, Thomas è ormai persuaso di non aver visto nulla.
Da segnalare anche il cameo di Jimmy Page, futuro chitarrista dei Led Zeppelin, qui sul palco con gli Yardbirds; nonché le bellissime musiche di Herbie Hancock.

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